In questi primi articoli voglio approfondire alcuni dei post pubblicati su LinkedIn che sono stati più apprezzati. Da quando uso il social per professionisti, il post che ha ricevuto più interazioni e che è stato più apprezzato è quello in cui ho raccontato come ho fissato 7 colloqui in 3 giorni invertendo alcune “regole d’oro” del Curriculum e dell’invio di candidature.
Il mio metodo per trovare lavoro
Mi capita spesso di confrontarmi con ex colleghi e amici che vogliono cambiare lavoro e si trovano in difficoltà. Mi sono reso conto di quanto sia difficile anche solo fissare un colloquio. Odio un po’ questi post (e articoli) che fanno tanto “Io sono bravo e voi no”, ma magari può essere utile a qualcuno. Ho comunque deciso di pubblicarlo, e su LinkedIn è stato particolarmente apprezzato.
A luglio 2024 ho cambiato lavoro. Dopo aver comunicato al mio datore che avevo necessità di nuovi stimoli, ero nel panico, pensavo di non trovare nulla, ero terrorizzato. Invece la ricerca è andata particolarmente bene. Ecco cosa ho fatto.
Nel CV ho dato rilevanza alle competenze e non alle mansioni. Nelle mie due esperienze molte mansioni erano replicate: perché mettere in bella vista per due volte le stesse cose? Ho quindi messo di lato le esperienze e al centro del CV le competenze, divise per area.
Ho pensato a un retro. Se nella parte frontale del CV c’era la parte più tecnica, sul retro ho scritto un testo che descrivesse la parte umana, ovvero la persona dietro al professionista. Ho connesso molti aspetti della mia vita al mio essere un marketer. Passioni, hobby, esperienze: come influenzano la mia attitudine al lavoro?
Ho scritto una mail di presentazione con contenuti inediti rispetto al CV. Mi sono focalizzato nello spiegare perché volevo cambiare lavoro, indicando approfonditamente i motivi di questa scelta e spiegando perché mi incuriosiva la realtà a cui scrivevo.
Ho inviato circa 50 candidature spontanee. Volevo restare in agenzia, per cui ho cercato su Google “Agenzia di Marketing + Nome città” per tutte le città di mio interesse. Ho aperto Google Maps (per verificare il luogo effettivo) e da lì tutti i siti web. Ho quindi scremato solo le agenzie che mi risultavano interessanti.
Per ogni agenzia ho cercato il contatto mail e ho individuato il motivo per cui mi erano piaciuti dal sito (es. servizi, professionalità, verticalizzazione, creatività del sito, stile di comunicazione). Ho quindi inviato una mail in cui allegavo CV, quattro lettere di referenze e un esempio di un mio Piano Marketing per mostrare come lavoro (tutti in un unico file PDF).
I risultati che ho raggiunto
Ho ricevuto tantissime risposte, anche da agenzie non interessate, a cui ho però lasciato il mio portfolio servizi per far comprendere meglio cosa so fare e lasciarmi delle porte aperte. Ho ricevuto anche risposte affermative, fissando dei colloqui.
Due anni fa avevo usato la stessa metodologia, ma allegando solo il CV; ora, aggiungendo più documenti che facessero emergere chi sono, ho ottenuto risultati migliori. Se guardo alle risposte delle aziende, queste hanno molto apprezzato il Curriculum: lo hanno definito originale e mi hanno fatto notare che emergeva la mia competenza.
Quella struttura era pensata per le posizioni a cui puntavo, ovvero posizioni creative come social media manager, digital marketing specialist, content manager, tutte posizioni che richiedono di mettere in evidenza la capacità di raccontare, creare uno storytelling e catturare l’attenzione.
Cosa è emerso dai commenti
In fondo al post avevo taggato Fabiana Manager, ovvero Fabiana Andreani, che sui social è considerata tra i massimi esperti in ambito di curriculum e ricerca del lavoro. Il fatto che lei abbia commentato ha fatto in modo che il mio post raggiungesse tantissime persone e che nei commenti si scatenasse un interessante dibattito.
I commenti più ricorrenti erano positivi, anche da parte di esperti del settore che giudicavano positivamente l’originalità della mia idea e che mettevano in luce quanto fosse fondamentale oggi mostrare la persona dietro il professionista.
Il commento di Fabiana, come quello di altri suoi colleghi, ha messo in evidenza come invertire competenze ed esperienze funzioni se si hanno poche esperienze. È lecito, in quanto lo spazio delle esperienze si riduce drasticamente. Hanno inoltre fatto notare che fosse, oggettivamente, un curriculum denso di informazioni e carico di testo: a loro avviso il resto non è stato letto. Questo è vero, ma non del tutto, dato che ho ricevuto feedback da chi ha letto tutto, anche il retro.
La scelta di un curriculum così denso e con un retro così lungo, come anticipavo, era dettata dal tipo di posizioni per cui applicavo. Temo che la struttura da me adottata non sia propriamente adatta a tutte le posizioni, ma in qualche modo può essere adattata per mettere comunque in luce gli aspetti personali.
Conclusioni
Il processo di ricerca del lavoro è complesso e frustrante, e a volte è necessario pensare a degli stratagemmi fuori dalle righe. Io, per mia natura, diffido sempre dai guru, perché spesso si presentano come se avessero la verità in mano. Perciò, anche nella ricerca del lavoro, tenendo sempre presenti le basi unanimemente condivise, provate a rompere gli schemi, anche a discapito di ciò che dicono i guru di settore.