Ghosting, analisi del fenomeno: intervista alla Dott.ssa Maria del Carmen Rostagno

Scrivere questo articolo e affrontare questo argomento è per me particolarmente faticoso, ma resto fermamente convinto che parlare per sensibilizzare sia la strada migliore. Recentemente, sono stato vittima di ghosting. Mi sono sentito devastato. Sui social ho scoperto che è un fenomeno comunissimo, e che quindi fa soffrire tantissime persone.

Ho scelto di interpellare chi è più titolato di me per parlare del fenomeno. Io ho alle spalle quasi tre anni di psicoterapia e ho tenuto botta davanti al ghosting. Ma, per chi lo subisce, può essere davvero difficile fare i conti con questa situazione. Ho chiesto di più alla Dott.ssa Maria del Carmen Rostagno, psicoterapeuta esperta in relazioni.

Chi è la Dott.ssa Maria del Carmen Rostagno

Seguo su Instagram la Dottoressa da almeno 5-6 anni. Fa un’opera di divulgazione molto utile e, soprattutto, ben fatta. Offre spunti di riflessione e contenuti molto validi che aiutano tantissime persone a fare i conti con relazioni, ferite dell’infanzia e dipendenza affettiva. Appena ho deciso di parlare di quanto mi è successo, ho subito pensato a lei come la persona più adatta per essere ospitata in questo blog.

Prima di proseguire vi presento brevemente la Dott.ssa Rostagno. Laureata nel 2011 con lode in Psicologia – Neuroscienze presso l’Università degli Studi di Trento. Si è perfezionata nel 2012 come “Esperta in Valutazione e Interventi orientati all’Attaccamento” presso l’ Università di Pavia.

Nel 2015, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche e della Formazione, partecipando personalmente a progetti di ricerca multicentrici frequentando Laboratori di Ricerca internazionali sia negli Stati Uniti che in Giappone. 

Affascinata da aspetti neuroscientifici, fisiologici e da come la relazione con la propria figura di riferimento influenzi il seguente sviluppo dell’individuo, ha proseguito iscrivendosi a una scuola di specializzazione in Psicoterapia Infantile, dell’ Adolescenza e della Famiglia.

Cos’è il Ghosting: scopriamo di più

Per comprendere meglio la questione, è necessario inquadrare il fenomeno per avere le idee chiare sull’argomento che stiamo trattando. Chiedo quindi alla Dottoressa Rostagno:

Se dovesse dare una definizione di ghosting, come lo descriverebbe?

Il ghosting è un fenomeno molto diffuso nella nostra società iperconnessa, dove interrompere ogni contatto con qualcuno è diventato semplice come premere un pulsante. Si tratta di una vera e propria forma di abuso emotivo in cui una persona decide di sparire, improvvisamente dalla vita di un’altra, tagliando ogni forma di comunicazione senza fornire spiegazioni.

Immaginiamo di stare chiacchierando normalmente con qualcuno con cui abbiamo una relazione, che sia romantica o di amicizia, e all’improvviso questa persona smette di rispondere. Questa persona sparisce completamente dai radar: niente messaggi, niente chiamate, niente dialogo. È come se fosse diventata un fantasma, da qui il termine “ghosting”. 

Questo è un atto violento che lascia l’altra persona in un limbo emotivo, piena di domande, dubbi senza risposta. Chi subisce il ghosting spesso si trova a ripensare ossessivamente a ogni interazione, cercando di capire cosa possa essere andato storto, spesso finendo per incolpare se stesso. È una forma sottile di manipolazione, dove chi sparisce mantiene tutto il potere nella relazione, potendo decidere unilateralmente di tagliare i ponti o magari di riapparire quando gli fa comodo.

Gli effetti psicologici possono essere devastanti e duraturi. Non avere una chiusura, una spiegazione, può minare profondamente l’autostima e la capacità di fidarsi degli altri nelle relazioni future. È come se ti venisse negato il diritto basilare di sapere, di capire, di elaborare la fine di un rapporto.

In un mio post su Instagram ho scritto che, a mio avviso, avere i cellulari in mano ci fa dimenticare che dietro ci sono delle persone. Dal vivo, queste persone interromperebbero mai una conversazione sparendo nel nulla? Direi di no. Perché, invece, dietro a un cellulare sì? Per cui, mi viene naturale fare la seguente domanda.

Chi sono i soggetti che fanno ghosting? Perché lo fanno?

Le persone che attuano ghosting spesso hanno dei tratti caratteristici legati a difficoltà emotive e relazionali. Tipicamente sono individui che faticano ad affrontare i conflitti e le situazioni emotivamente intense in modo diretto e maturo. Dal punto di vista psicologico, chi fa ghosting può essere mosso da diverse motivazioni:

  • Evitamento del conflitto e delle emozioni negative: alcune persone trovano così angosciante l’idea di dover affrontare una conversazione difficile o dare spiegazioni dolorose che preferiscono semplicemente sparire. È una forma di fuga dalle responsabilità emotive.

  • Problemi di attaccamento: spesso chi fa ghosting ha vissuto esperienze di abbandono o ha sviluppato uno stile di attaccamento insicuro, che li porta a disconnettersi emotivamente quando una relazione diventa troppo intima o impegnativa ed ecco perché la necessità di sparire.

  • Narcisismo e immaturità emotiva: il ghosting può essere un comportamento tipico di personalità narcisistiche che vedono gli altri come oggetti utilizzabili a proprio piacimento, senza considerarne i sentimenti. La mancanza di empatia permette loro di sparire senza provare sensi di colpa.

  • Paura dell’intimità: alcune persone usano il ghosting come meccanismo di difesa quando sentono che una relazione sta diventando troppo profonda, temendo di perdere la propria indipendenza o di essere vulnerabili.

  • Comodità digitale: la facilità con cui si può interrompere una relazione nell’era digitale ha reso il ghosting un’opzione “conveniente” per chi non vuole affrontare conversazioni difficili faccia a faccia.

È importante notare che spesso chi fa ghosting ripete questo comportamento in modo ciclico nelle proprie relazioni, creando un pattern di fuga quando le situazioni diventano emotivamente impegnative o richiedono un confronto maturo.

Dopo aver subito ghosting, mi sono sentito spaesato. Non riuscivo a comprendere le mie emozioni, non capivo cosa stessi provando. Era come se avessi vissuto un sogno: quello che avevo subito non sembrava reale. La persona che mi aveva chiesto di vederci e aveva deciso giorno e ora dell’incontro era sparita nel nulla, senza spiegazioni. Sono consapevole che quasi tre anni di terapia mi abbiano dato gli strumenti per affrontare al meglio questa situazione. Una ragazza, però, ha scritto sotto un mio post:

“Non avevo bisogno della terapia da mesi. Da due settimane ne ho bisogno come l’aria. In una settimana ho perso oltre 4 kg. La gente non si rende conto del danno che fa. Io sono devastata.”

Non posso non chiedere: cosa si sente di dire alle persone che sono vittime di ghosting? Come devono affrontare questa situazione?

Se si sta subendo ghosting, la prima cosa fondamentale da capire è che non è colpa nostra. Il ghosting dice molto in merito alla persona che lo mette in atto più che su chi lo subisce. È un comportamento che riflette l’immaturità emotiva e l’incapacità di gestire le relazioni in modo sano da parte di chi lo attua. Ecco alcuni suggerimenti per affrontare questa situazione.

Innanzitutto, riconoscere le proprie emozioni. È più che normale sentirsi arrabbiati, confusi, tristi o traditi. Non dobbiamo cercare di reprimere questi sentimenti, ma permetterci di viverli e processarli. La rabbia in particolare è un’emozione legittima di fronte a un comportamento così irrispettoso e svalutante.

Importante evitare di cercare ossessivamente risposte o spiegazioni. Anche se è naturale voler capire il perché; tuttavia questa ricerca può trasformarsi in un circolo vizioso che mantiene emotivamente legati a una persona che ha scelto di non rispettarci.

Non farci carico della responsabilità emotiva di questa situazione. Chi fa ghosting proietta le proprie insicurezze e problemi sugli altri. Non dobbiamo permettere che questo comportamento mini la nostra autostima o ci faccia dubitare del nostro valore.

Si rivela importante parlarne con amici fidati o, se necessario, con un professionista. Condividere questa esperienza può aiutare a processarla e a ricevere il supporto emotivo di cui si ha bisogno. Ricordiamoci che meritiamo relazioni basate sul rispetto reciproco e sulla comunicazione onesta. Il ghosting è una forma di abuso emotivo e noi valiamo molto di più di questo. 

Infine, concentriamoci su noi stessi/e: dedicando tempo alle passioni, ai propri obiettivi, alle persone che ci dimostrano affetto in modo costante e autentico. 

Istintivamente, da non esperto, leggendo sui social media, ascoltando i telegiornali e osservando la quotidianità, mi sorge un dubbio: siamo sufficientemente educati ai sentimenti? Sappiamo cos’è una relazione sana? Sappiamo riconoscere una relazione tossica? Forse il ghosting ha una relazione con tutto questo? Allora chiedo:

Lei, Dott.ssa Rostagno, cosa ne pensa? Siamo educati a vivere relazioni sane?

No, spesso non siamo educati a costruire relazioni sane. La nostra società tende a normalizzare dinamiche problematiche, confondendo la gelosia con l’amore o il controllo con la protezione. I modelli a cui siamo esposti, sia in famiglia che attraverso i media, spesso presentano relazioni disfunzionali che rischiamo di replicare nelle nostre vite.

Una relazione sana si basa sul rispetto reciproco, comunicazione aperta e confini chiari, elementi che raramente vengono insegnati in modo esplicito. Molte persone crescono senza gli strumenti per riconoscere i segnali di una relazione tossica o per costruire legami autentici. È fondamentale iniziare a educare su questi aspetti per interrompere la trasmissione intergenerazionale di pattern relazionali disfunzionali.

Il Progetto Social della Dott.ssa Rostagno

Come anticipato, seguo la Dottoressa da parecchi anni. Un appuntamento per me imperdibile è il “Venerdì della Consapevolezza”, dove la Dottoressa risponde alle domande dei suoi utenti. Io non perdo un venerdì. In generale, i contenuti che veicola con il suo profilo sono davvero arricchenti e di grande valore. Per cui non posso non porre la seguente domanda.

Cosa ha imparato in questi anni di confronto con gli utenti che la seguono?

Il Venerdì della Consapevolezza è una rubrica che apprezzo molto poiché chi ha esigenza può porre una domanda, breve, e potenzialmente ricevere una risposta che può aiutare se stesso/a ma anche gli altri utenti. Infatti esso è uno spazio di condivisione e aiuto anche da parte di altri utenti che condividono esperienze analoghe e dolori comuni, tutto questo favorisce la condivisione normalizzazione del dolore come dimensione dalla quale non fuggire e dalla quale si può uscire.

La cosa che più ho imparato in questi anni è che non siamo soli nel nostro dolore, anche se ci sentiamo proprio in questo modo, e che certe dinamiche potrebbe viverle anche il passante che incrociamo al supermercato per questo si rivela importantissimo non giudicare poiché noi non sappiamo le fatiche altrui. È proprio per questo che nessun vissuto va svalutato ma semplicemente va accolto e se non riusciamo a capirlo non dobbiamo dare opinioni in merito. Ogni vissuto va rispettato

Conclusioni

Di questa intervista mi ha molto colpito una frase: “Il ghosting dice molto in merito alla persona che lo mette in atto”. Davanti a una situazione simile dovremmo, quindi, chiederci: “Sarei arricchito dall’avere accanto una persona che attua questi comportamenti?”. Per quanto la risposta, razionalmente, sia facile, emotivamente non lo è affatto. Resta però un ottimo punto di partenza.

Io non posso che ringraziare la Dott.ssa Del Carmen Rostagno per il tempo che ci ha dedicato, ma soprattutto per la ricchezza dei contenuti che ha condiviso con me e con i lettori del blog.

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