Era Giugno del 2009, stavo per dare gli esami di Terza Media. Una mattina esco da casa, i muri del mio paese erano tappezzati da manifesti colorati. Erano manifesti rossi con clown, tigri, cammelli e zebre, in alto campeggiava la scritta “Circo di Praga”. Nel mio paese era arrivato il circo, ricordo ancora che avrebbe presentato i suoi spettacoli a Castrignano dei Greci dal 5 all’8 Giugno.
Quei manifesti e l’idea di tornare al circo dopo tanti anni, mi eccitavano da morire. Avevo da poco un mio computer con una connessione a Internet, cercai su Google “Circo di Praga”, ma la prima pagina venuta fuori, non era il sito del circo, bensì un altro sito che mi avrebbe aperto un mondo. Il sito era CircusFans.
Gli appassionati di circo
Avevo scoperto che esisteva un mondo di appassionati di circo. Forse sarò ripetitivo, ma spesso siamo abituati a ragionare per compartimenti stagni: esistono le cose per bambini ed esistono le cose per adulti. Il circo è una di quelle cose che per moltissimi sono considerate per bambini: senza possibilità di appello. Spessissimo mi è capitato di dire “sono un appassionato di circo” oppure “faccio due ore di macchina per andare a vedere un circo”, sono stato subito guardato con immenso stupore: “Ma come al circo? Il circo è per bambini”.
Questo suppongo succederà anche per chi colleziona carte pokemon, fumetti e fa cosplay. Peccato che sia veramente riduttivo etichettare le cose per bambini o per adulti. Quando guardavo quei manifesti rossi su muri, quando passavo davanti al tendone, quando prendevo in mano un biglietto del circo da terra e sentivo un’eccitazione esagerata, mi sentivo in colpa: “mi sto emozionando per una roba da bambini”, pensavo. Invece mi sbagliavo.
Navigare le pagine di CircusFans, mi aveva fatto scoprire che c’era un gruppo di persone che mandava a questo portale foto degli esterni del circo, dello spettacolo, la scaletta dello spettacolo, foto dei manifesti. Addirittura sul sito avevo trovato una pagina “Tourneè” dove potevo vedere dove si trovavano tutti i circhi in Italia”. Ma non solo: una sezione con tutti i circhi italiani, chiusi e non, con foto degli esterni e dello spettacolo.
Così mi misi a guardare tutto questo elenco di nomi di circhi, andai a ritrovare i circhi che ricordavo di aver visto da bambino, me li ricordavo tutti.
Vergognarmi di questa passione
Lo ammetto, inizialmente mi vergognavo di dire anche banalmente che mi piacesse il circo. Mi vergognavo di chiedere ai miei genitori di accompagnarmi a vedere uno spettacolo perché, vivendo in un paese di 3.500 abitanti, non è che di circhi ne passassero tanti. Per vedere qualche spettacolo dovevo muovermi, ma mi vergognavo. Il primo anno di superiori, che non frequentavo nel mio paese, il circo montava proprio accanto alla mia scuola, ricordo che guardavo il tendone dalla finestra, ogni mattina guardavo sognante la cancellata del circo, i camion, i mezzi pubblicitari. Ma nulla, mi vergognavo di farmi accompagnare da solo a vedere il circo. Ero un adolescente (stupido): col senno di poi quanti spettacoli mi sono perso per paura del pregiudizio.
Oggettivamente era frustrante avere una passione e non poterla vivere liberamente. Per cui cosa facevo: mi mettevo davanti al pc e scorrevo allo sfinimento le pagine di CircusFans. Leggevo tutte le news possibili, riguardavo uno a uno tutti i circhi italiani. Non potevo andare al circo? Allora le pagine di CircusFans portavano il circo in casa mia.
Le cose iniziarono a cambiare quando conobbi Gigi, amico del circo come me (gli appassionati di circo si definiscono così). Con lui, che era più grande di me e automunito, ho avuto modo di vedere finalmente qualche spettacolo in più, muovermi e avere qualcuno con cui confrontarsi e parlare di circo. Ricordo ancora la prima volta che andammo a Bari per vedere un circo durante le feste di Natale. Mio padre non si capacitava del fatto che ci facessimo due ore di macchina solo per vedere uno spettacolo di circo. Pensare che ora da solo me ne faccio anche tre per vederne uno.
Ma perché proprio il circo?
Pochi giorni fa sono tornato in Salento per un weekend. A 45 minuti di auto da casa mia c’era un circo. Era proprio quel Circo di Praga, con la nuova insegna “Marina Orfei”, di cui vi parlavo inizialmente. Ovviamente ci sono andato, ho vissuto un bellissimo tuffo nel passato. Sarà capitato anche a voi, immagino, di avere ricordi di cose che seppur sono molto lontane, sono nitidi e chiarissimi. Ecco, io in quel Giugno del 2009 al Circo di Praga ci ero andato con due amiche. Proprio di quello spettacolo io ricordavo quasi tutto: il giocoliere moderno con le palline rimbalzanti, l’equilibrio con le spade, il trapezio, il fachiro.
Ma vi dirò di più, io di quel circo ricordavo addirittura lo spettacolo che avevo visto quando facevo la prima elementare. Ricordo nitidamente sempre il trapezio, l’antipodismo, il numero di magia e inoltre quell’equilibrio con le spade che è proprio il ricordo più nitido che associo al circo. Io però ricordo anche altri circhi visti da bambino: alcuni ricordi sono più sfumati, ricordo tutto questo rosso degli interni del tendone, serpenti, donne truccate, ballerine, fontane danzanti, eleganti tessuti aerei.
Io me lo sono chiesto: ma perché mi piace il circo? Per gli animali? No, perché io preferisco il circo senza animali, ora che in Italia molti circhi hanno dismesso gli animali dopo la pandemia, preferisco di gran lunga gli spettacoli di sola abilità umana. Allora perché? Penso di averlo capito: io in generale amo gli spettacoli dal vivo, sono adrenalinici, quello che succede, sta succedendo davanti ai tuoi occhi. In teatro se uno sbaglia, sbaglia, non c’è post produzione. Nel circo anche, però proprio nel circo i numeri sono ancora più adrenalinici di uno spettacolo teatrale.
Salti mortali, equilibri difficilissimi, eleganza, legiadria, bravura. Non esiste al mondo uno spettacolo come il circo: il circo è unico.
Io quando vado al circo mi immergo completamente in un altro mondo: esisto io, spesso da solo, e quella pista, quelle luci, quegli artisti, quell’atmosfera, quegli abiti di paillettes, quella musica. Quel sogno. Il circo è il mio modo di evadere da ogni cosa.
Conclusioni
Rispetto a quel bambino che nel 2009 era andato a vedere il Circo di Praga, tante cose sono cambiate: non vivo più a Castrignano dei Greci ma a Pisa, sono automunito e quindi posso salire nella mia macchina e fare anche due ore di macchina per vedere un circo. Di spettacoli ne ho visti tanti, ho coronato il sogno di vedere il Cirque du Solel. Sono diventato più critico verso il circo, sarà anche a causa del mio lavoro e dei 16 anni di teatro fatto negli anni. Ogni tanto scrivo articoli per CircusNews, testata giornalistica per appassionati di circo, dove cerco sempre di offrire spunti di riflessione a circensi e ad appassionati.
Non mi vergogno più di andare al circo, non mi vergogno più di dire di essere appassionato di circo. A volte, alcuni miei amici, incuriositi da questa mia passione, vengono con me al circo. Il risultato sono sempre delle serate estremamente piacevoli e divertenti.
Questo articolo è molto personale, molto diversi da tutti quelli presenti su questo blog. Però, ho voluto comunque condividere questa storia che è una parte di me fondamentale. Cerco sempre di offrire degli spunti di riflessione. In questo caso, quello che voglio lasciarvi è molto semplice: fregatevene dei pregiudizi, le passioni sono vostre. Non fate il mio errore, non vergognatevi di fare quello che vi fa stare bene.